Il ventennio ebbe colpe gravissime, qualsiasi dittatura le ha! Le leggi razziale del 38 ne rappresentano l’acme a mio parere, più dell’entrata in guerra.
La gente che col fascismo prima convisse forzatamente e poi entusiasticamente non fu solo “gente comune”: poeti, filosofi, letterati, gente di spettacolo, artisti in genere (come oggi del resto, i guru dei media si accodano sempre nella tendenza che li nutre). Negare ciò non è corretto, come spiegare altrimenti l’Italia tra il 1928 e il 1940?
Il fascismo ebbe l’avallo del popolo italiano e di questo semmai dovremmo discutere, di questo dovremmo analizzare le radici e le assicuro che tutti noi come popolo e Nazione non faremmo una grande figura. La resistenza partigiana riguardò di fatto solo mezza Italia; nel sud si instaurò fino al referendum un Regno del sud da barzelletta, mentre a Torino Cuneo Genova Milano Bologna si sparava e si moriva a Palermo Bari Catania si ballava il rock n roll e si davano calze di nylon e cioccolata alle segnorine. Mia madre e mio padre vi garantisco sono fonti sicure.
L’esito del Referendum se lo si va a riguardare è inequivocabile: due italie, una votò in massa Repubblica, l’altra Monarchia. Perchè negarlo? A che serve?
La vita. già la vita…essa fu persa da tutti.
Dai Repubblichini convinti
Dai militari italiani che non vollero ripudiare il loro giuramento a Cefalonia
Dai partigiani del fratello di Pasolini
Dai partigiani bianchi
Da ragazzi che non avevano una precisa ideologia politica ma volevano solo vivere
Da donne e ragazze più o meno fasciste che furono uccise e stuprate secondo il vecchio sistema maschile che attraversa trasversalmente ogni ideologia umana
Da commercianti, funzionari comuni, agricoltori.
Da sacerdoti
Da Gerarchi fascisti vecchi e nuovi
Da attori e attrici
Da amanti e gigolò
Da una marea di gente composita che si trovò nella tempesta e non riuscì a nuotare.
DAI PARTIGIANI ROSSI DELLE BRIGATE GARIBALDI.
Io in questo post parlo di una cosa diversa, parlo di una GUERRA CIVILE, in essa vince chi spara meglio non chi ha le idee migliori. In essa la storia viene manipolata ad uso e consumo dei vincitori. Non si può costruire nulla sul sangue e la violenza.
Dico questo perchè io i compagni degli anni 60-70 li ho conosciuti bene e credetemi di rispetto, democrazia, alternanza e analisi non avevano nessuna cognizione, però imponevano la loro idea comunque.
La scelta può essere giusta o sbagliata a seconda del contesto storico, della propria ideologia, anche della propria comodità sociale. Sono molteplici i condizionamenti di una scelta e su questo credo siamo in totale disaccordo. Tra un assassino partigiano ed uno repubblichino io non faccio differenza. Tra una dittatura e l’altra io non faccio differenza è lì il nocciolo del discorso degli anni tra il 44 e il 46. Questa differenza sostanziale è la base di una storiografia di comodo su cui è stata costruita una Repubblica che, avendo basi fragili e talvolta menzognere, non poteva sortire altri effetti se non quelli che oggi abbiamo davanti.
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