Non si ricordava più di se stessa.
La distanza tra la casa e la piazza era breve, quella tra l’oggi e il domani inutile, la sua essenza stava nascosta in una stradina laterale che lei non percorreva mai.
Il guscio era ciò che vedeva la gente: nient’altro che una superficie confusa tra le altre. Era lei che voleva così.
Era distante dal suo intimo: la luce poteva far male, la musica meno se assunta a piccole dosi. Ma la musica si era spenta, le ultime note in un’altra vita, in questa un chiassoso silenzio.
Un tempo aveva deciso di svanire: non potendo adeguarsi alla norma che vedeva attorno a sé, svanire e confondersi con lo sfondo era una soluzione. L’unica.
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