sabato 31 maggio 2025

Il fatto che io scriva per te non ti autorizza ad escludere gli altri, non ti da il permesso di requisire il mio amore tremendo per questo mezzo e la scrittura che lo esprime. Dovrebbe invece farti capire quanto sei sciocco, insulso e piccino quando fai dei miei pensieri un giocattolo privato.

venerdì 30 maggio 2025

Quando arriva puntuale la sera io sfioro le superfici dei miei pensieri ad occhi chiusi per riconoscerli al tatto, per sentirli fluire, riconoscermi in essi e capire dove li ho traditi; non esiste palcoscenico adeguato a questo dietro le quinte, solo sussurri che giungono deformati dall’attesa e dal bisogno. Non vi serve, non mi aiuta, non fa scrivere. Il vetro opaco che divide il mio mondo dalla immaginazione che chiunque di voi, senza colpe, se ne è fatto, rimarrà la dove è sempre stato, la responsabilità terribile di raccontarvi volute bugie o più che dignitose mezze verità ricadrà esclusivamente su di me: non vi dirò dove e se c’è il trucco, non vi chiederò nulla ma pretenderò molto.

mercoledì 28 maggio 2025

E’ estremamente difficile comunicare in modo consono la propria dimensione intellettuale esattamente così come si forma dentro una persona e lo è altrettanto percepirla e “discuterla” laddove tale discussione abbia un senso che vada al di là di un affermazione di esistenza. Niente di ciò attiene al blog normalmente inteso, si avvicina semmai ad un’esperienza da diario cartaceo o addirittura da libro; nessuna di esse vuole sostituirsi nel mio caso a questo blog, qui ed ora.

martedì 27 maggio 2025

Da quando scrivo in rete ho contatti speciali con blogger che ritengo abbiano opinioni molto diverse dalle mie se non contrastanti; ho ben capito che esprimere con chiarezza le proprie idee in aperto contrasto con quelle di tendenza nell'ambiente frequentato ti espone a un isolamento mediatico potente e progressivo.

lunedì 26 maggio 2025

Trovare qualcosa per riempire il vuoto che riapriva scenari così lontani da non considerarli più personali, ecco cosa doveva fare assolutamente. 
Il vuoto si allargava e lui lo guardava immobile.

domenica 25 maggio 2025

So di essere un privato che si spoglia in pubblico, so che la nudità intellettuale è la più ambita e la più difficile da sostenere. Ma non fa niente: io scrivo lo stesso.

sabato 24 maggio 2025

«I giorni della luce fragile, i giorni / che restarono presi ad uno scrollo / fresco di rami… / oh non li ri­chiamare, non li muovere, / anche il soffio più timido è violenza / che li frastorna… ».
Lucio Piccolo

venerdì 23 maggio 2025

Lo senti il tempo? -
E ora che siamo qui puntando l’ago nel tessuto di quest’istante, vorrei dirti che l’amore è come il tempo è come la pioggia. Cade sottile e fa rumore solo quando batte sulle cose e le riconsegna al termine di un’attesa in cui riposa il mondo. Traccia ogni linea, riempie ogni vuoto, e poi ti fa credere che quello che vedi era già qui per te e resterà qui per sempre. 
Oggi ho messo sull'abito un profumo salmastro per dare il mare alla tua pelle senza che tu possa vederlo, per poi farti credere che ero già qui per te e resterò qui per sempre. Ma tutto è un inizio che continua in un altro inizio che qualcuno ha lasciato andare. Restare è un verbo disumano, lo vuoi?

giovedì 22 maggio 2025

Il ronzio copre l’enorme massa di utenti, li ipnotizza e li seduce: infine su qualsiasi argomento diciamo tutti la medesima cosa. E’ la nostra felicità, il nostro rifugio e la nostra difesa dal cancro del dubbio. Nonostante l’immanenza di alcune problematiche e la loro continua presenza nel nostro orizzonte comunicativo e culturale io non leggo mai un’analisi seria sulle differenze culturali in divenire tra islam e cristianesimo per esempio.

mercoledì 21 maggio 2025

Oltre un certo limite la vita acquista un sapore diverso e più ampio, si ridefiniscono i contorni del senso di vivere e della gioia che è insita in esso, anche le parole sono diverse e suonano un’armonia che è giusto incontrare lungo il proprio percorso.

martedì 20 maggio 2025



Vorrei dire “sembra incredibile” ma non posso perchè è credibilissimo. Sono in fase di sopravvivenza e l’ho affidata a questo spazio: no, non tutta ma in buona parte sì.

lunedì 19 maggio 2025

Esistono molte storie, in genere scegliamo quella che ci fa più comodo in quel momento ma esiste anche l’eventualità, fondata sul motto latino “vae victis”, che si scelga la storia parziale di chi la partita di quel particolare periodo l’ha vinta.

domenica 18 maggio 2025

Al di qua di questo grande paravento informatico i bites svaniscono, perdono dignità, resta solo la scrittura; il nero su bianco scorre per me immutabile e vivo, mi prende quando sto per cedere all’accidia di vivere senza un senso, mi ama anche se io ho detto in giro di non amarlo più.

venerdì 16 maggio 2025

Giro intorno lo sguardo verso il Plemmirio punteggiato di case per ricordarne una, situata un po’ più in là, sul deserto di pietre aspre del Capo con il faro. 
La casa c’è ancora, occhi azzurri, ma non ci appartiene più perché, violentata dagli anni, non sente le nostre voci né quelle degli amici di allora. Adesso solo il vento salmastro del mare l’accarezza, col sentimento un po’ esclusivo di chi non ammette altre condivisioni affettive se non quelle del mirto e degli olivastri selvatici. E già lo sappiamo entrambi che non c’è bontà nell’amore, che non c’è pace, oppure siamo noi che non abbiamo trovato altre vie alternative ad un principio assoluto e beffardo che ci insulta ogni giorno.

giovedì 15 maggio 2025

Basta leggere con onesta attenzione quello che della Sicilia è stato scritto, dipinto, suonato…filmato, basta ascoltare per qualche minuto una discussione qualsiasi su di essa per capire che si parla e si ragiona su un falso evidente: una Sicilia unica. Riconoscibile e trasmettibile secondo stereotipi universali e scontati, per questo inossidabili; non è così. Chi in un modo o nell’altro ha attraversato quest’isola, qualunque sia il suo grado di cultura e gli inevitabili preconcetti che condiscono la sua vita, sa bene che la mia terra ha decine di facce. E’ una metafora lucida, perfettamente pirandelliana: cento, mille sicilie, quindi nessuna realmente adeguata ad un riconoscimento significativo. Dentro ogni sfaccettatura si viene risucchiati verso una logica elementare, quella che recita uno storico de profundis sociale e economico, l’unico apparentemente percepibile.

mercoledì 14 maggio 2025

Quando tutto finì ci vollero molti mesi di silenzio colmo e severo: l’idea antica sempre tenuta a bada, mai lasciata libera di riprodursi, cominciò a fare capolino. 
Non ottenne il risultato che avrebbe cambiato la sua vita trent’anni prima: la senescenza intellettuale ha decorso e prognosi diverse da quella corporale. Il tempo si era preso tutto il comodo per fare e disfare: il panorama finale era beffardamente identico a quello iniziale.

martedì 13 maggio 2025

La stanchezza è il segno della mia permanenza qui, una condizione rinvigorita ogni volta che sfoglio le pagine virtuali dopo aver abbandonato per la stessa ragione quelle cartacee.

lunedì 12 maggio 2025

Ma niente potrà mai spiegare la cifra esistenziale della famiglia Piccolo che agli inizi degli anni 30 decise di "sparire" dal mondo cittadino e esiliarsi nella villa di campagna di Capo D'Orlando.

sabato 10 maggio 2025

Ho subito un lutto gravissimo e profondo ma chi mi ha lasciato possedeva con naturalezza la misura e la simpatia, nel senso greco della parola, del comunicare e scriverne. Io appartengo ad una generazione più nevrotica e conflittuale che ha mantenuto il fuoco e i suoi effetti devastanti senza avere in cantina buona legna da ardere.

venerdì 9 maggio 2025

Quando esci dal portone sei una lama di colore rosso: ti guardo con la consapevolezza della prima volta; vorrei rallentare i tuoi movimenti però mi sei già davanti e io vorrei allontanarti un po’ da me per guardarti meglio a figura intera. 
Tu mi aliti un ciao a 2 millimetri dalle labbra…ti prendo le braccia e porto il tuo seno a un attimo dal perdersi contro il mio. Andiamo via da qui, lontano dai due gusci vuoti che siamo l’uno senza l’altro. Tra un po’ uscirà il sole su questa antica città e ci fulminerà qui, davanti alla fonte Aretusa come due amanti pietrificati dallo sguardo di una Medusa invidiosa. Siamo osservati da decine di persone, giro turistico con spettacolo fuori programma: assistere ad una fiction vera… Andiamo via amore mio, andiamo a indossare nuovamente i gusci lasciati al parcheggio sotto casa. Non siamo noi è il mondo che si agita per la nostra assenza, adesso abbiamo riempito il vuoto ma lui ci aspetta negli altri amori, quelli riusciti male, non amati, sciupati. Non siamo noi, troppo leggeri e perfetti per far vela al vento che sale dal mare. 
Non siamo noi, la nostra ombra si aggira ancora qua mentre andiamo via.

giovedì 8 maggio 2025

Io ci credevo, culturalmente tutta la mia generazione ingenuamente ci ha creduto: comunicare significava rispettare e rispettare era l’anticamera di capire. Non è più così ed oso dire che non è mai stato così sui blog. I motivi sono molteplici ma la cultura civile in senso stretto e quell’altra in senso lato ne sono i cardini.

mercoledì 7 maggio 2025


Odio le chat spacciate per commenti ma l’ambiente virtuale fuori di metafora sta diventando solo questo: un cinguettio continuo poggiato come condimento su qualsiasi argomento proposto. Gossip, tentativi di seduzione velata, oppure insulti sprezzanti, the e pasticcini o arsenico e vecchi merletti. Così io non ho alcuna speranza di poter risiedere serenamente e proficuamente in rete.

lunedì 5 maggio 2025

Efelidi

 



Non mi liberai ieri
dello scandalo d’esistere.
Non lo farò nemmeno oggi
preferendo la leggerezza di
pensare
ai giorni in cui pesavo
poco
e il viso avevo di lentiggini
pieno
come di papaveri in estate un
campo di grano.
Quel che fui mi trasfigura
ogni giorno,
quel che sono non riesce nemmeno
ad ingannarmi.



domenica 4 maggio 2025

Non avevo pensato di chiudere, avevo solo abbandonato questo guscio su una sedia e il corpo altrove. Ma entrambi soffrivano per la reciproca lontananza. Poi qualche giorno fa, ripassando sulle pagine di alcuni blogger ho capito che non era giusto, che comunque questo guscio era carico dei miei umori e che doveva vivere, a modo suo, con un tempo diverso, ma doveva vivere. 
Signori devo confessarvi che spesso negli ultimi mesi ho avuto fortissima la volontà di sempre: cancellare tutto! Eliminare del tutto le tracce del mio passaggio in rete perché questa parte di me, che dovrebbe essere la più intima e amata, mi fa star male da morire. Ho pubblicato tutto o quasi, è trascorso molto tempo, gli scritti sono mutati, hanno ancora almeno un residuo di valore? Non devo dirlo io permettetemi. 
Io posso solo dirvi che si è girata la pagina e per alcuni di voi è successo in anticipo su questa mia decisione: siamo così fragili! Mi piace considerare l’opportunità di qualcosa che resta nero su bianco anche nella definitiva assenza del suo compilatore.  Non avevo considerato il senso di morte che mi sale in gola senza queste pagine scritte: meglio dunque lasciarle qui così.  
Ho passato la mia vita davanti al mare e ai libri, praticamente ho smesso 15 anni fa quando sono entrato in rete: adesso si cambia signori, adesso si torna a leggere libri…il web viene dopo, molto dopo. Se trovo qualcosa da leggere di decente anche nei vostri blog mi farà piacere ma purtroppo è un’evenienza rara e poi tra quelli di voi che sanno scrivere decentemente c’è troppo spesso una spocchia e un’uniformità di vedute angosciante. Siete tutti omologati al nuovo dictat del pensiero e della scrittura da web. Non va bene affatto. Scusatemi davvero,
 Enzo Rasi

sabato 3 maggio 2025

Il mio tempo è a scadenza ravvicinata, scrivere sul serio me lo devo e ve lo devo. Forse qualche riga di me resterà ed io là dentro: mi chiamo Enzo e sono troppo vecchio per sciupare il tempo.

venerdì 2 maggio 2025

Se arrivate in fondo al tacco di questa nazione e guardate i tre chilometri d’azzurro che fanno da confine fra il Sud e il sud del sud dovreste sentire l’aria inconfondibile della frontiera: alcuni di voi sanno per aver letto o studiato, altri non hanno alcun interesse di sapere. Informarsi e riflettere fuori dai pregiudizi è terribilmente scomodo, meglio imbarcarsi con le certezze già acquisite, quelle di cui fanno parte le date sui biglietti di ritorno.

giovedì 1 maggio 2025

LA FOTO E' DI LETIZIA BATTAGLIA
Picciotti ci sunnu cose che parunu nisciuti da un incubo! Chi è il cretino che oggi , ma anche ieri e l'altro ieri, a Palermo e in Italia pensa che la mafia sia quella che è senza la partecipazione attiva di parte delle strutture governative? Possibile che si debba discutere per l'ennesima volta di un DATO DI FATTO? La mafia, le mafie, sono uno stato dentro lo stato, spesso funzionano meglio. 
Tutta la storia siciliana degli ultimi 150 anni dice chiaramente che solo uno stato forte e organizzato e perfettamente inserito nei posti "giusti" del potere ufficiale può aver compiuto stragi come quelle di Falcone e Borsellino. Quando sento Fini o Napolitano dire che ci sono "pezzi di stato deviati o collusi" mi viene da ridere per la rabbia: ma che scoperta, che idea illuminante! Serviva il parere di politici di grosso calibro per capire finalmente dove sta il problema. Non so quanti di voi hanno visto lunedi sera su Rai 3 il programma che aveva come filo conduttore il racconto della vedova Schifani a ventanni dalla strage di Capaci: è stato un buon momento di televisione, vero e profondo, fuori dalle rievocazioni convenzionali. Quella per me è la Sicilia che sento e conosco. 
Mio padre che ha 90 anni mi racconta che nel 43 con gli alleati già presenti in Sicilia e in città e nei circoli che contavano, parrocchie comprese, si discuteva già in termini chiari sul futuro assetto della politica e degli affari: insomma si discuteva e si organizzava il sacco degli anni futuri. I papabili erano già sulla corsia di partenza ed erano già nomi noti della criminalità organizzata, gente che era sparita nei 25 anni precedenti e che con gli alleati era rispuntata al posto di comando. Gli alleati lo sapevano e se ne fottevano: la politica regionale si avviava con la Dc in testa a distruggere il concetto di legalità e di stato, fra applausi e commemorazioni di circostanza. Giovanni e Paolo sono morti per questo, sono morti così, non li ha uccisi la mafia ma LO STATO MAFIOSO, quello che può tranquillamente far minare un pezzo di autostrada o permettere che un auto sosti per settimane davanti ad un "obiettivo sensibile".